3 passi per vibrare al ritmo della vita

Tanto da fare? Troppo da pensare? 

La tua vita scorre così in fretta che finisci per perdere lucidità e sentirti sfinito? 

Nel tuo cervello il Sistema Limbico ordina le variazioni fisiologiche (produzione degli ormoni e neurotrasmettitori dello STRESS) che ti provocano frenesia e agitazione, e dopo un po’ di tempo ti sommergono.

Il nostro organismo è predisposto per resistere a sollecitazioni, anche intense, per un breve periodo. Se il periodo si allunga, quindi se siamo costantemente attivati, si arriva all’esaurimento delle nostre risorse.
Quando sei a lungo impegnato, o, sempre sotto pressione, le reazioni automatiche in risposta alle richieste che ricevi non ti portano ai risultati che desideri, anzi successivamente realizzi di aver agito proprio nel solito modo, inutile e dannoso.

E POI?

Ti ripeti che ci sei ricascato, che non volevi. Ti senti in colpa, ti giudichi pesantemente, provi rammarico, rimpianto.
Sicuramente sai di cosa sto parlando e sai anche che è indispensabile imparare a recuperare velocemente le tue capacità di ritrovare calma, chiarezza, attenzione, lucidità mentale e buon umore. Devi tornare a vibrare al ritmo della vita.


Il primo passo…


è ora di diventare più consapevole di ciò che ti sta succedendo.


Respira. Respira profondamente, inspira con il naso, trattieni qualche secondo, ed espira con la bocca, lentamente. Inspira con il naso come se annusassi un fiore, trattieni l’aria per qualche secondo per favorire l’ossigenazione, e poi espira con la bocca, soffia come quando fai le bolle di sapone. Mentre espiri spingi gli addominali un po’indietro così da facilitare il movimento del diaframma. 

Mentre inspiri puoi immaginare di essere in luogo che ami, sul bagnasciuga al tramonto, in un bosco circondato dal verde dei grandi alberi. Puoi immaginare di inspirare una luce calda ed accogliente e lasciare che nutra e rigeneri tutto il tuo corpo. 
Respira1 e lascia che i pensieri fluiscano liberamente, non prestare loro attenzione, lasciali scorrere.

Osserva cosa ti sta succedendo, cosa stai pensando, cosa stai provando.
Metti attenzione in quello che c’è, senza giudicarti.  Abita il tuo corpo, lascialo libero di esprimere le sue sensazioni, osserva le emozioni.

Quando ti sentirai più rilassato, rielabora le informazioni ricevute.
Se scopri che i pensieri, o il comportamento che stai adottando, non sono utili, puoi scegliere di intervenire per ristabilire il tuo equilibrio emotivo e mentale.

Continua a respirare, cambia postura e strategia.

Prendi l’abitudine di concederti uno spazio per ascoltarti 3-4 volte al giorno, lascia che diventi una virtuosa abitudine.

Secondo passo…

Fai un sorriso. Se mantieni la posizione per qualche minuto. Inizierai a produrre endorfine, neurotrasmettitori e ormoni che ti rilassano, migliorano il tuo umore e il funzionamento del tuo sistema immunitario.

Già Darwin ipotizzò che “i cambiamenti fisiologici causati da un’emozione avevano un impatto diretto sull’emozione stessa”, l’emozione chiaramente espressa si intensificava, se trattenuta si riduceva. Alcuni anni dopo William James dichiarò che i cambiamenti corporei creavano l’emozione. Deducendo che non siamo felici e perciò ridiamo, ma ci sentiamo felici perché ridiamo.

Un famoso esperimento degli anni 80 dimostrò l’ipotesi che l’espressione del viso è in grado di modificare l’umore2. In seguito, la ricerca proseguì e non riuscendo a ripetere i risultati precedenti, si aprirono nuove possibilità.

Nel 2019 fu lanciata la “MANY SMILES COLLABORATION, che riunì molti scienziati già operanti nello stesso campo di ricerca. I partecipanti furono divisi in tre parti: alla prima fu richiesto di tenere la penna fra i denti, alla seconda di imitare il sorriso delle persone ritratte nelle foto a loro consegnate, all’ultima di avvicinare gli angoli della bocca alle orecchie alzando i muscoli delle guance3.

In ogni gruppo la metà dei partecipanti fu posto davanti ad uno schermo dove osservò immagini divertenti, i restanti guardarono uno schermo vuoto. Questi compiti furono alternati ad altri per non rivelare lo scopo della ricerca. Dopo ogni compito i partecipanti valutarono il loro grado di felicità.

La ricerca coinvolse 3878 partecipanti, provenienti da 19 paesi e verificò che l’aumento della sensazione di felicità fu rilevato solo in due gruppi: in quello che imitava le foto sorridenti e in quello che imitava il sorriso sollevando le guance.

Fare un sorriso migliora l’umore, rilassa e innesca reazioni fisiologiche utili al nostro benessere.

Terzo Passo…


Stabilisci delle priorità, delega o lascia andare ciò che non è necessario.

Durante la giornata regalati dei momenti in cui sperimentare questa possibilità. 

Consapevolmente puoi scegliere adesso di rallentare del 10% quello che stai facendo? Provaci!

Comincia dalle piccole cose. Fidati un po’ di più. Ogni volta che puoi evita di agire in modo affrettato e casuale.

Riduci i tuoi impegni e impara a dire no. 
Concediti tempo per prenderti cura di te, per godere del silenzio e della compagnia di te stesso.

I vantaggi non tarderanno ad arrivare.
Migliorerai i tuoi livelli di concentrazione e attenzione, la gestione del tempo e della tua energia Ti sentirai più sicuro e capace. Incrementando la durata e la qualità dell’attenzione diminuiranno i tempi necessari per completare le tue attività. 
Crescerà la tua creatività, riuscirai ad accedere con maggiore fiducia alle tue risorse e a trovare soluzioni nuove e personali alle sfide quotidiane. 
Ne ricaverai tempo libero e una generale sensazione di benessere e tranquillità.

Non mettere più la polvere sotto il tappeto, ormai hai scoperto che non sparisce da sola, prendine consapevolezza, concediti di riposare e rilassarti, amati di più e prova ad essere più indulgente con te stesso.

1- Una respirazione che trovo molto rilassante è questa: fai un bel respiro, trattieni per qualche secondo e poi espira con la bocca. Mentre espiri conta a ritroso partendo da 9. Poi inspira, trattieni, espira contando partendo da 8…e così via. 

2- 1988 ricerca di Strack, Martin & Stepper. I partecipanti furono divisi in tre gruppi. Al primo gruppo fu richiesto di tenere la penna con i muscoli della bocca, in posizione orizzontale. La posizione creava a simulazione del sorriso coinvolgendo gli occhi. Al secondo la matita fu posta fra le labbra, costringendoli ad alzare i muscoli delle labbra ma ad aggrottare le sopracciglia. Al terzo fu chiesto di tenerla in mano senza nessun muscolo facciale coinvolto. Tutti i partecipanti guardarono dei cartoni animati dichiarando quanto fossero divertenti. Il gruppo con la penna fra i denti fu quello che li trovò più divertenti. Fonte. Articolo del Dott. Valzania Alessandro, pubblicato il 14/6/2019 sul sito istitutobeck.com

3- Fonte: ” “Il sorriso finto migliora l’umore”, di Enrico Costa- pubblicato in data 25/10/2022 sul sito unive.it (/Università Ca’ Foscari, CF NEWS)

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